Epilessia nel pastore australiano
Epilessia
L’epilessia è una malattia neurologica caratterizzata da un’anomalia nell’attività cerebrale a carico di un certo numero di neuroni facenti parte della sostanza grigia.
L’attività parossistica di questi neuroni della durata di poche decine di secondi esita in quella che viene definita “crisi epilettica”. La manifestazione esteriore di questa attività dipende dall’ampiezza del tessuto cerebrale coinvolto.
In questa sede ci interessa trattare l’epilessia primaria o idiopatica, cioè quella forma di epilessia la cui causa non siamo ancora in grado di identificare con i metodi diagnostici attualmente a disposizione; al contrario l’epilessia secondaria trae origine da cause metaboliche (es. iperglicemia, ipoglicemia), tossiche (glicole etilenico), traumatiche (ematomi), neoplastiche, infettive (cimurro). Tutte le forme di epilessia secondaria sono da considerarsi non come delle forme patologiche bensì i sintomi di lesioni organiche diagnosticabili tramite esami ematochimici, tossicologici, radiografie, tac.
L’epilessia idiopatica è tipica dei cani di taglia medio-grande e si manifesta tra il primo ed il quinto anno di età. Esistono crisi epilettiche generalizzate, con perdita di coscienza, attività motoria involontaria diffusa a tutti i muscoli del corpo, perdita di urine e feci, oppure crisi epilettiche parziali, durante le quali il cane mantiene il contatto con il mondo che lo circonda (anche se può fare cose insolite) e può avere contrazioni involontarie di pochi gruppi muscolari. Questo secondo tipo di crisi è il più difficile da riconoscere.
La crisi epilettica può essere preceduta dall’aura: è una fase di alcuni secondi durante i quali il cane sembra accorgersi dell’arrivo della crisi. Appare spaventato, irrequieto e cerca il proprietario.
Dopo la crisi si può verificare una sintomatologia postictale, per un tempo di durata variabile, solitamente di alcuni giorni. La sintomatologia postictale consiste in alterazioni del comportamento, come eccessiva sete, voracità, iperattività. In alcuni casi questa fase è caratterizzata da transitori disturbi neurologici evidenziabili all’esame neurologico. Nell’epilessia idiopatica le crisi si ripetono, più o meno a cadenza costante, per molti anni consecutivi, spesso per tutta la vita. In genere tra la prima e la seconda crisi passa almeno un mese. Tra una crisi e l’altra il cane è perfettamente sano e normale, ma naturalmente immediatamente dopo la crisi il cane può avere le alterazioni del comportamento e dell’esame neurologico di cui già detto, riferibili al periodo postictale. Con il tempo le crisi si possono ravvicinare, distanziare, intensificare o ridurre di intensità. La sintomatologia insomma si può modificare con il tempo perché il cervello è un sistema plastico, che si adatta e che cambia insieme a tutto il resto del corpo.
A volte le crisi si manifestano in maniera subdola, il cane mantiene il contatto col mondo ma si comporta stranamente, per poi avere dei piccoli movimenti involontari quasi impercettibili di pochi muscoli
Il cane, in genere, poco prima dell’arrivo di una crisi si dimostra apatico, disorientato, ed ha un’ipersalivazione evidente… poi cade su un lato, diventa rigido ed iniziano delle scosse tonico cloniche incontrollabili; a volte arriva anche a mordersi la lingua e a perdere involontariamente feci e urine. Verrebbe d’istinto cercare di mettergli le mani in bocca oppure “abbracciarlo” per tenerlo fermo: non fatelo! Rischiate che si faccia più male lui e rischiate di farvi del male voi. Cercate piuttosto di stargli accanto, di accarezzarlo lievemente, di coccolarlo per tranquillizzarlo: anche lui è spaventato da questa strana “cosa” che non capisce. Cercate anche di osservare bene quali sono i suoi movimenti per riferirli con più esattezza possibile al veterinario: è importante! Sarà compito del veterinario prescrivere gli esami e le eventuali indagini volte alla ricerca di una eventuale causa
Se avete altri cani allontanateli: non capirebbero cosa sta accadendo e istintivamente potrebbero tentare di aggredirlo. Quando i movimenti inconsulti finiscono la crisi non è ancora finita: il cane appare stanchissimo, confuso, disorientato, a volte rimane anche senza vista per minuti: aspettate con pazienza e cercate di tenerlo al riparo dai pericoli, perché nel suo disorientamento può andare a sbattere contro mobili, oggetti, altri animali e persone. Controllate l’orologio: le crisi “semplici”, almeno inizialmente, durano circa un minuto, un minuto e mezzo (che a noi sembra lungo eterno). e non devono essere più di una nelle 24 ore. Il post crisi può perdurare anche alcuni giorni, riconoscibili dal fatto che il soggetto fa cose inconsuete per le sue abitudini: ha molta più sete, ha una fame incontrollabile, è iperattivo, irrequieto e non trova pace.
Dopo una crisi epilettica, tenete in casa il Valium, preferibilmente endorettale: è l’unico farmaco di emergenza che può essere utile per limitare i movimenti inconsulti della crisi. Saranno il veterinario o il neurologo a illustrarvi la procedura, i tempi e le quantità da somministrare.
Se superano questo tempo o se se ne presentano più di una nelle 24 ore, correte dal veterinario al più presto.
Generalmente queste crisi convulsive hanno intervalli regolari: ogni 2/4 settimane; solo eccezionalmente si possono trasformare in crisi “a grappolo” (molto più pericolose).
Se il cane è giovane, di età inferiore ai due anni, risponde bene alla terapia farmacologica che però ha un effetto collaterale non indifferente: fa ingrassare!
Fra una crisi e l’altra, il cane è perfettamente normale per cui può vivere la sua vita normalmente. Non lo si può e non lo si deve emarginare dalla vita sociale né tenere isolato per la paura di una crisi improvvisa! Le sue necessità sono quelle “normali” di un cane “normale”. La socializzazione, le uscite, le passeggiate, sono le sue necessità primarie a cui si deve far fronte. Praticamente noi dobbiamo imparare a convivere con l’epilessia, anche se non è affatto facile.
Una volta iniziata la terapia farmacologica, questa durerà a vita e non la si deve assolutamente interrompere. Il cane verrà monitorato anche con esami ematochimici programmati per verificare il dosaggio dei principi attivi nel sangue, in modo da evitare sotto o sovradosaggi. La terapia è sempre mirata al singolo soggetto e la sua interruzione andrebbe ad aggravare irrimediabilmente la malattia che avrebbe il sopravvento e porterebbe il soggetto ad una morte prematura.
E’ indispensabile ricordarsi la somministrazione dei farmaci sempre alla stessa ora e tutti i giorni! Così come è indispensabile sottoporlo ai prelievi del sangue per le opportune verifiche.
L’epilessia non è contagiosa! E’ uno stato patologico sporadico, e proprio per questo sarebbe bene tenere un diario delle crisi con data, sintomatologia, durata e tutto cià che può essere utile al monitoraggio per cercare di comprenderne l’andamento.
L’eziologia dell’epilessia primaria, è ancora sconosciuta, ma si pensa che possa esservi una causa genetico/ereditaria.
I soggetti affetti devono assolutamente essere esclusi dalla riproduzione.
Tutti i soggetti selezionati nel nostro allevamento non sono affetti da Epilessia.
***Importante da sapere***
Spesso ci si allarma per crisi epilettiche che invece non sono tali ma sono dovute ad altre cause, dalla intossicazione (cibi, piante, farmaci) alle neoplasie. Sono diagnosi differenziali che solo un veterinario può effettuare, la cosa importante è che VOI sappiate cosa è accaduto nelle ore immediatamente precedenti! (cibi somministrati, terreni calpestati, piante strane che magari hanno mangiucchiato, farmaci o antiparassitari somministrati).